Godersi la vita aiuta a mantenersi attivi e indipendenti nonostante lo scorrere degli anni: secondo uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal durante la terza età esiste una stretta associazione, indipendente da fattori importanti come lo stato di salute o le disponibilità economiche, tra la capacità di affrontare i piccoli impegni della vita di tutti i giorni e la felicità.
La ricerca, frutto del lavoro di Andrew Steptoe e colleghi dell'University College di Londra, ha coinvolto 3.199 uomini e donne di età minima pari a 60 anni. Le informazioni raccolte attraverso questionari in cui è stato chiesto a tutti i partecipanti di valutare il loro livello di felicità assegnando un punteggio da 1 a 4 ad affermazioni come “mi piacciono le cose che faccio” o “in questi giorni mi sento pieno di energie” sono state combinate con dati sulla loro capacità di svolgere attività come alzarsi dal letto, vestirsi o lavarsi. E' stato così scoperto che gli anziani più felici hanno una probabilità 3 volte inferiore rispetto a quelli meno felici di andare incontro a disabilità che minano la loro autonomia nella vita di tutti i giorni. “Ciò – ha spiegato Steptoe – non è dovuto al fatto che le persone più felici godano di migliori condizioni di salute, o siano più giovani, o più ricche, o conducano dall'inizio stili di vita più salutari, dato che quando teniamo conto di questi fattori l'associazione continua ad esistere”.
“I nostri lavori precedenti hanno dimostrato che le persone anziane che si godono di più la vita hanno una maggiore probabilità di sopravvivere negli 8 anni successivi; quello che dimostra questo studio – ha concluso Steptoe – è che riescono anche a mantenere migliori funzioni fisiche”.